Stavo cantando vittoria troppo presto forse, stavo alzando lo sguardo al cielo per ringraziare.Stavo.Ma ora, faccio due passi indietro e rifletto e mi dico, non è il solito freno che metto, c'è dell'altro, la consapevolezza che tutto è cambiato da quel venerdì. E poi, i gravi eventi di questi giorni, che hanno zittito anche il mio animo, soprattutto per chi ha comunque una persona cara per da mezzo. E se fosse successo quello che per un attimo è passato nella mia mente?Bé, forse ora non starei qui a scrivere, perché non ne avrei sicuramente la forza e la voglia. Il peggio in parte è passato, su questo sono sereno, ma se penso che questo evento in fin dei conti ci ha allontanato ancora di più, bé, allora non è servito a nulla il mio affetto dei giorni precedenti. Non è servito o forse non è bastato? Rifletto e mi dico, cosa potevo fare di più, forse non ero solo io, forse era un insieme di cose che non volevamo pensare. Ora, i giorni passano diversamente e quasi non si sente più quell'esigenza di un tempo, perché non c'è risposta, non c'è segnale positivo. In questo modo i miei sforzi restano invani e anche se avessi le parole da mettere al posto giusto, a cosa potrebbero servire? Come al solito ci sono tante domande che forse non riceveranno mai una risposta. Qualcosa è cambiato dicevo, lo percepisco anche non ricevendo segnali ben precisi, e questa sensazione di sentirmi fuori luogo e privo di parole non fa altro che aumentare dentro me. Per fortuna trovo sfogo qui, ma anche questa volta ho pensato tanto prima di scrivere. Potevo farlo nei giorni scorsi, ma credo che sarebbe stato diverso e superfluo. Ancora non si è delineato niente, ho fatto solo dei passi indietro e mi sono nascosto tra i primi alberi che ho incontrato, da dietro un albero osservo attento a ciò che accade, solo che questa volta sono più preparato, anche ad una cascata di parole di rabbia che potrebbero piovermi in testa. In fondo, in passato ne ho subito ben altre, cosa vuoi che sia l'ennesimo abbandono?!
Dopo un giorno ancora non mi sono deciso di chiudere questo "capitolo", aspetto ancora, non so cosa, ma aspetto. Oggi giornata piatta, con gli occhi stanchi che bruciano leggermente. Un flebile segnale arriva, non so come interpretarlo, non so cosa sia veramente, forse gli ultimi strascichi di gioia? Ci penso un pò, poi mi lascio andare in questi suoni pesanti e plumbei che fanno da cornice a questo tipo di giornate. Di solito non ritorno mai a commentare i post precedenti, volevo solo ribadire che il tempo scorre e le conferme arrivano. Parlarne non so a cosa può servire, forse a ridere istintivamente senza senso, ed è questa la cosa che più non voglio, perchè sono stanco dei vostri sguardi spenti, del vostro quieto vivere nella routine dei vostri giorni. Sono giorni ben confezionati i vostri, scanditi dalle cose prestabilite da una vita monotona e piatta.
Sono stati solo fuochi fatui forse? Piccole fiammelle in un periodo di sfoghi? Per me erano qualcosa di più, la nostra piccola libertà conquistata, uno slancio dell'anima, qualcosa di puro e di estremamente sentito. Forse però, quello che ho capito davvero è che in fondo a voi va bene cosi, volete rimanere nel vostro recinto e magari criticare chi per da mezzo ci mette l'anima.
E dopo una settimana, o quasi, chiudo definitivamente questo post. Non so perchè questa volta ho aspettato cosi tanto per mettere qui, questi miei pensieri, non stavo aspettano un cambiamento repentino o qualcosa del genere e a dirla tutta nemmeno un miracolo. Questo rimane uno dei posti più veri e sentiti per me, dove posso dare sfogo a tutto ciò che mi passa nella testa, come dicevo prima non è cambiato nulla e i miei pensieri di qualche giorno fa rimangono immutati. Come al solito vi lascio al prossimo delirio e questa volta, come ai vecchi tempi, vi segnalo la band che ha fatto da sottofondo a queste mie giornate. Direttamente dal Canada i doomster Longing For Dawn, buon ascolto...
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