Continuare ad invocare la calma, anche se tutto è apparentemente tranquillo. E' questo che sto cercando di fare in questi giorni silenziosi. Mancavo da molto in questi spazi, iniziavo a scrivere e mi bloccavo ogni volta. Era la stanchezza invisibile, che ogni volta mi impediva di mettere due parole sensate insieme, e non sono nemmeno sicuro se lo farò questa volta. I continui "stress" di questi giorni hanno fatto da cornice e hanno enfatizzato tutto ciò che c'è attorno a me. Le montagne attorno a me, il cielo che continua a cadere in gocce non stanno aiutando poi molto e poi questo interminabile freddo che continua inesorabile a scuotere la mia pelle e il mio corpo, ed è inutile ricoprirmi con vari strati di vestiti. Il freddo entra tra le fibre e ancora una volta ghiaccia le carni che mi avvolgono.
Non ricordavo di piogge cosi intense e cosi durature, ogni mattina trovo il terreno umido e ogni mattina quei pochi raggi di sole spariscono nell'arco di pochi minuti, per far posto a nuvole nere e ad un freddo ancora più pungente. Piove ancora, il terreno si spacca, le colline si sgretolano, i cimiteri implodono su se stessi, le strade...quelle che percorro ogni giorno ormai sono crivellate da buche. La cosa peggiore che noto è il senso di abbandono da tutto e tutti, rimane solo il nostro sguardo verso l'alto ad implorare il ritorno di un clima più mite e invece ancora giù piogge. Sembra che le gocce ormai si siano trasformate in gocce di piombo per continuare a martoriare la nostra terra. Adesso, qualcuno se ne accorgerà dello scempio che abbiamo provocato alla natura? Credo proprio di no, continueremo ad abusare di lei fino a quando rimarremo bloccati per sempre nei nostri fortini e non avremo più niente per comunicare con il mondo esterno.
Ritornando a me, la cosa che è cambiata nello scrivere qui è che il vuoto che io ho sempre descritto o cercato di descrivere nelle sue varie forme, si sta rivelando un'arma contro me stesso. Sento un impoverimento delle mie parole e dei miei pensieri, non credo sia dovuto ad altri pensieri che girano attorno a me, ma semplicemente dal fatto che tutto è diventato cosi inutile e impercettibile ai nostri sensi. Continuerò a parlare di vuoto, di incomprensioni e di malesseri, magari non sempre qui ma attraverso la musica. Per il momento vi lascio con una "passeggiata" tra i boschi dove poter attraverso la compagnia degli alberi,della natura e delle melodie che più amo ristorare la mia anima da tutto questo marciume che pervade la terra e invocare ancora una volta...la calma...
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