domenica 30 novembre 2008

...ColdWorld...


Ultimo giorno di Novembre e quelle piccole scosse di emozione sembrano già lontani e melanconici ricordi, ultimo giorno di Novembre e il freddo ormai ha preso il sopravvento. Suoni distorti e piccole note di piano accompagnano questo viaggio verso Dicembre. Mese di resoconti, mese di "gioia" o "finta gioia", ipocrisia e noia. Ancora oggetti attorno a noi che accontentano per qualche giorno e poi? Cosa rimane? Il vuoto ancora una volta. Vuoto che rivedo sempre negli stessi occhi, vuoto che vedo nelle vostre acconciature perfette, nel vostro stupirvi di fronte alle cose banali. Mondofreddo, ghiacciato quasi, mondo che non riconosco più e i silenzi diventano rifugio per la mia anima inquieta. Non farò più il passo falso del comico dilettante o dell'artista incompreso. Sono volati via i tempi del tentare per ricevere sempre la medesima e sconcludente risposta...perchè sconcludente è la mente che la genera. Mente che si è circondata di nulla, che ha usato amici come appoggi, tecnologie per passatempo, musiche per sottofondo. E violenti con i tuoi gesti e le tue parole le persone e le anime che credono ancora che qualcosa sotto sotto possa cambiare, lo fai come se niente fosse, come se tutto è normale e come se tutto ti è dovuto. E ancora una volta ci blocchiamo di fronte a quelle imperfezioni che non possiamo fare a meno di guardare, la bocca un distorta, la pelle non perfetta, i capelli crespi o il cattivo gusto nel vestire. Il corpo deturpato dai continui momenti di solitudine, riempiti con qualsiasi tipo di schifezza che si trova in giro. Noi continuiamo a guardare queste cose, sempre e comunque e scriviamo il contrario per sembrare sensibili...ma stiamo soltanto mentendo a noi stessi e annientando qualche altra anima inquieta. Qualcuno pagherà per tutto questo, il tempo fa sempre il suo dovere, consuma e deteriora. In questo mondofreddo ci sono dentro fino al collo e una ipotermia potrebbe essere vicina se non ci fossero queste musiche ad accompagnarmi e ad accudirmi. Ora gli ultimi arpeggi di neve rossa, gli occhi si socchiudono, il corpo si rilassa e altro tempo passerà in questo mondofreddo....

venerdì 21 novembre 2008

...after emotions...


Dopo l'ennesimo attacco al sistema emotivo mi ritrovo dopo un bel pò di giorni a riscrivere in questo blog e devo dire la verità, ne sentivo un pò la mancanza. Se ieri un sussegursi di emozioni più o meno insignificanti mi hanno portato ad avere quel dolorino dentro la gabbia toracica; oggi sembra che dentro questa gabbia toracica ci sia tutto e niente. Forse alcune sensazioni non le provavo da tempo e forse ci stavo un pò cascando di nuovo, ma il passato insegna e forse qualche volta, frena dei momenti emotivamente intensi. Cosa è stato? Non lo so...semplicità sbattuta in faccia senza malizia senza idee perverse. Ed io continuo ad osservarvi e a cercare di capire qualcosa e mettere insieme dei tasselli utili per un futuro diverso, capirvi è la cosa più difficile in questo momento e troppo facile e scontato ignorarvi; Ma allora cosa fare? Essere cosi sfacciati sempre? Scontati?Io no, non è nel mio stile non è nel mio DNA. Meno male che c'è sempre la quotidianetà che ricopre tutto con uno strato pesante di malinconia e tristezza e qualche groppo in gola che non vuole proprio andare giù. Di botto le parole uccidono, stati di eccitazione cadono a terra come vetri fragili di qualche bicchiere riposto in un vecchio mobile impolverato e lasciato marcire dentro case abbandonate. L'abbandono, la decadenza, la si può notare ovunque e non soltano in un muro pericolante o in una strada piena di buche, la si nota dentro le persone, dentro lo sguardo perso di chi dall'esterno ci sembra un essere fantastico. Abbandono...quanto ne ho parlato in passato?Nemmeno io lo ricordo più, dovrei ripescare qualche vecchio quaderno e magari riprendere questo argomento successivamente. Mi auguro di non arrendermi mai e continuare a sputare qui i miei pensieri, molto spesso acidi, molto spesso semplicemente malsani. Di nuovo la stanchezza mi prende e vorrei di nuovo distendermi ma credo che non lo farò, oggi non è il caso. Il freddo è arrivato di botto, le mani iniziano a congelarsi e fuori il vento scuote tutto, sposta velocemente le nuvole aprendo squarci di azzurro che subito vengono chiusi da altre nuvole, l'amato e odiato inverno è qui ed io continuo ad osservarvi da dietro questo vetro opaco cercando in tutti i modi di frantumarlo sperando di riprovare vecchie emozioni dimenticate...il delirio...continua...

mercoledì 12 novembre 2008

...da lassù...


Forse a volte c'è bisogno di ritornare lassù, anche se non si può fisicamente...e in questi ultimi due giorni vorrei tanto ritornarci per scrollarmi di dosso troppe scorie che mi porto dietro. Scorie quotidiane appesantite dai vostri sospiri e da sguardi facilmente decifrabili che spezzano dentro in modo fulmineo. Se la neronoia di qualche giorno fa non lasciava niente se non un amaro in bocca, le sensazioni di questi giorni mi portano ad "allontanarmi" da tutto e tutti. Torna di nuovo in me lo spirito di osservazione di un tempo e cosa vedo? Tanto nulla attorno a me e solo persone legate ad oggetti come feticci, sguardi persi, parole a vanvera...ed io? Osservo e non faccio nulla...osservo. A volte arriva anche l'insonnia che mi accompagna velocemente alla mattina con le sue mille stonature e una stanchezza che si sente di nuovo con quei dolori al petto. Non mi capisco a volte, forse queste righe inutili non le dovrei proprio scrivere, è tornata la follia di qualche tempo fa ecco. Andando oltre, dicevo, bisogna ritornare lassù per staccare la spina...e la mia mente vola verso quei luoghi. Credo che ne parlerò spesso in questo blog di quei posti e forse un giorno vi farò una descrizione dettagliata, ora come ora, con questo lieve dolore che ho in testa non ho altro da aggiungere...posso dire che anche quelle mura anche quei sentieri hanno un'anima, delle melodie...una canzone...che rimane scolpita dentro per sempre e ogni volta che l'ascolto è come ripercorrere quei sentieri ricoperti di neve con un cielo bianco e i fiocchi di neve che mi cadono sul viso...buon ascolto...

Empyrium - Mourners

mercoledì 5 novembre 2008

...neronoia...


Dopo una giornata intrisa di niente, scrivere due parole qui mi sembra d'obbligo, soprattutto per il fatto che è tornata la mia amata e odiata pioggia con un impeto che non sentivo da tempo. Il sole dei giorni passati e della mattinata stava per diventare un peso troppo grande per i miei occhi che chiedevano di riposarsi tra il grigiore delle nuvole e qualche pozzanghera del mio giardino. Neronoia, sensazione scontata che non lascia niente, nome di un gruppo che canta il nulla con melodie che facilmente lasciano la mia memoria. Oggi è cosi, si esalta il nulla, si esalta quella condizione dove puoi permetterti anche di sederti con una poltrona davanti ad una finestra e guardare la furia dei lampi che disegnano vene nel cielo. Il pomeriggio poi, trascorre lento e il solito display non aiuta poi molto, anzi stanca la vista, annebbia ancora il cervello. Quindi, ricapitolando....neronoia, tutto e niente nello stesso tempo. Lieve sensazione di risalita e poi con il calare delle prime gocce...la discesa eterna. Spiragli di comprensione, ancora nel display acceso. Metto un pò di ordine apparente e faccio passare qualche ora, la sera ritorna più pesante che mai; si mette qualcosa nello stomaco per non sentire i soliti fastidi, si ritorna qui, tra poco il sonno prenderà il sopravvento e forse domani sara di nuovo...neronoia...

sabato 1 novembre 2008

...selfdestructive...


Ed è arrivato anche Novembre 08, mi sembra ieri quando sono salito in quei luoghi a me cari per accompagnare alcuni visitatori e mi sembra ieri che ho provato queste sensazioni...sensazioni di Novembre, che non hanno nome e non hanno tempo. La staticità di questi giorni è davvero molto strana, cosi strana che non mi sembra di averla mai vissuta in questa esistenza piatta. A volte mi chiedo, se non ci fossero determinate note ad accompagnare questi giorni che senso avrebbe tenere la testa dritta e ascoltare le solite litanie? Bha...sensazioni di Novembre che non possono essere descritte cosi, con parole comuni. Anche le uscite si stanno facendo sempre più pesanti e le persone che si muovono nei soliti luoghi mi sembrano solo degli automi, con volti inespressivi e senza anima...forse, però, tra questi automi ci sono anch'io, con le mie contraddizioni, con le mie paure e debolezze. Penso e certe cose non mi vanno proprio giù e ripeto tra me e me e ad un amico "il mondo è ingiusto". Persi tra particolari di visi stupendi e altezze che hanno il loro fascino, persi tra sguardi spenti e particolari che disgustano..."il mondo è ingiusto"...lo ripeto ancora tra me e me e ad un amico e intanto guardo i resti di un incidente, plastiche distrutte, sposto con il piede frammenti di sogni buttati nel cesso. "Il mondo è ingiusto" e lo so, lo so caro...ma intanto cosa possiamo fare? Niente credo...almeno per adesso; è cosi, e lo dico con convinzione. Va bene, si pensa ad altro, ed annaffio la mia tristezza con della buona birra con la consapevolezza che è tutto cosi crudo e senza scossoni...delusioni, anche di ciò che è stato fatto con tanta passione e tanto amore...ma non è colpa nostra, ma di chi distorce i suoni che tu credevi semplicementi perfetti, perfetti nell'esecuzione. Si, sto volando con la testa, si vede...ma non mi preoccupo, se siete arrivati già qua a leggere si vede che siete proprio coraggiosi...Novembre è iniziato e inizia la celebrazione della decadenza nelle sue varie forme...e continua...continua...

...selfdestructive...