venerdì 25 aprile 2014

Di nuovo Aprile (un anno dopo)



22.22 di questo 25 Aprile 2014; è passato un anno e sono tornato qui, su questo spazio da riempire di parole, parole vuote, parole pensate, parole sussurrate e pensieri. Pensieri di un individuo in continua lotta con se stesso. Cosa vi racconto di nuovo? Cosa mi racconto di nuovo? Nulla. Si segue un iter prestabilito, un iter voluto per necessità, per rendere tutto meno amaro. Ma cerchiamo di mettere in ordine un pò di pensieri per cercare di lasciare qualche parola non dettata dalla follia. Oggi è un giorno come un altro, un giorno tranquillo, sono tornato ad ascoltare musica, la ascolto con devozione, con attenzione e curiosità e un pò anzi, quasi sempre, con nostalgia. La musica, Dea Musica, che fai parte della mia vita, sei invenzione nostra, ma sei anche gioia astratta, libera nell'aria, nella stanza, nell'automobile. Libera in ufficio e compagna delle serate più sole, come questa. Si, proprio come questa, in cui mi ritrovo in questo ufficio silenzioso a fare il mio dovere da bravo lavoratore. Fuori il vento, la macchinetta del caffè che ronza, il ticchettio dei miei tasti e Dominique che canta dal computer. E dipende cosa ci fa da sottofondo, se un arpeggio di chitarra e voce o una band al completo che distoglie l'attenzione e non ti fa capire più nulla. Questa sera sono soft, tra poco stacco e si ritorna a casa, con quali pensieri? Non so, i preparativi per la fine sono dietro l'angolo. Quante emozioni in un giorno. Un disco colorato che gira e gira e si ferma ogni ora, ogni minuto su una sfumatura diversa. Oggi era il giorno dei preparativi, preparativi per l'ultimo respiro. Carezze e parole, parole di richiamo, sguardo perso, occhi chiusi e bocca aperta. Descrivo situazioni, devo riempire questi spazi? I vestiti pronti, no, non può essere cazzo. E invece si, tutti consapevoli, come sempre. Voglia ancora una volta di serenità e di cose tranquille. Ma sono pieno di errori, come tutti d'altronde. Però giudichiamo, cazzo se giudichiamo, ma noi cosa stiamo facendo per migliorarlo sto mondo bastardo?! Un bel niente. Vedete come va la mia mente, schizzata da un pensiero all'altro? Questi sono i giorni veloci, i giorni in cui bisogna guardare solo avanti, senza avvertire quella mano sulla spalla che ti tira verso dietro. No, io non sono uscito pazzo, percepisco solo il mondo da un'altra parte, che non ha la pretesa di essere giusta o sbagliata, è solo un mo(n)do diverso. E' tempo di andare e mi riprometto, no, non passerà un altro anno.

Nessun commento: